Depressione
La Depressione, o melanconia, è un’alterazione del tono dell’umore verso forme di tristezza profonda con riduzione dell’autostima e bisogno di autopunizione.
Possiamo distinguere tra:
- Depressione endogena: che nasce “dal di dentro”, senza un’apparente causa esterna. Sono le forme classiche di depressione, dove si distinguono le forme depressive periodiche a decorso monopolare, cioè con fasi solo depressive, e depressioni cicliche con decorso bipolare che alterna alla fase depressiva quella maniacale;
- Depressione psicogena: che è una reazione ad una concreta causa esterna, come un lutto o una separazione, e diventa patologica solo quando la reazione appare eccessiva o prolungata nel tempo.
Come modificazione del tono dell’umore, la depressione è un disturbo distimico (Distimia), che ha nell’euforia , che quando è spiccata assume le forme della mania, il suo contrario. Depressione e mania possono quindi presentarsi in fasi o cicli di settimane intervallate da periodi di benessere, e allora si parla di Ciclotimia: dove l’umore è alternativamente depresso o maniacale.
L’equilibrio tra depressione ed euforia è tra i più delicati degli equilibri psichici.
Tale equilibrio è compromesso dalle stimolazioni più varie, che vanno dai fattori fisici, chimici, climatici alle esperienze di vita, alla qualità dell’educazione che si è ricevuta, ai fattori ereditari, ai ritmi biologici giornalieri.
Distinguere tra fattori ereditari e fattori ambientali è molto difficile se non addirittura impossibile, perchè genitori tendenzialmente depressi, sottopongono i loro figli a un clima familiare triste o ad un’educazione rigida e colpevolizzante che facilita la futura depressione.
Fasi depressive attraversano la vita di tutti gli uomini come episodi legittimi e comprensibili, dove il soggetto è di solito consapevole di poterle superare da se. Quando questa consapevolezza viene meno o non è più controllabile, allora lo squilibrio depressivo assume forme psichiatriche con caratteristiche che possono essere così descritte :
- Disturbi somatici e neurovegetativi: insonnia ( spesso annuncia l’inizio di una fase depressiva) si caratterizza per i numerosi risvegli, soprattutto nelle prime ore del mattino. La persona depressa riferisce di svegliarsi dopo poche ore di sonno, di non riuscire più ad addormentarsi e di essere costretta ad alzarsi alcune ore prima rispetto all’orario abituale; durante i periodi di veglia notturna pensa incessantemente alle difficoltà della vita e alle colpe del passato. Nonostante l’insonnia possa essere lieve, il depresso lamenta di non sentirsi riposato. In altri casi la fase depressiva può accompagnarsi ad un aumento delle ore di sonno con ipersonnia, fino a una vera e propria letargia. Altri disturbi somatici e neuroivegetativi sono l’ inappetenza con dimagrimento rapido, e la diminuzione dell’interesse sessuale;
- Disturbi dell’affettività: con sentimenti improntati ad una tristezza profonda, monotona e cupa che resiste alle sollecitazioni esteriori. Perdita di interesse per la vita; senso di colpa caratterizzato da autoaccusa continua a cui si sottopone il depresso sempre percorso da sentimenti di indegnità e autodisprezzo.
- Abulia nel comportamento e inibizione del pensiero: caratterizzata da perdita di iniziativa e di progettualità. L’attenzione, concentrata sui temi malinconici rende povera l’ideazione, difficoltose le associazioni, penose le rievocazioni e difficili le sintesi mentali.
- Tendenza al suicidio e desiderio di morte: accompagnano costantemente la vita del depresso che, tra tutte le forme di sofferenza psichica, è senz’altro la più esposta al desiderio di morte; soprattutto nelle forme depressive bipolari, quando il soggetto ricade dello stato depressivo dopo essere stato per un lungo periodo nello stato maniacale.
La depressione si caratterizza per il dolore, l’angoscia, l’incapacità di provare affetto, tutto appare grigio, incolore, l’espressione è dolorosa, disperata, angosciata con scarsi movimenti, il pensiero è faticoso e infelice, le decisioni sono difficili da prendere, i movimenti sono faticosi e lenti, le membra sembrano pesare moltissimo.
La depressione di per sé è la tristezza insanabile, senza consolazione, l’infelicità che pervade tutte le ore della giornata, tutti i giorni della settimana, per diversi mesi o anni. Insorge senza causa apparente, oppure è sproporzionata o eccessiva rispetto all’evento che l’ha scatenata.
Spesso le persone che vivono con una persona che soffre di depressione, pensano che il suo stato di disagio sia dovuto ad una carenza di forza di volontà, idea spesso condivisa anche dalla persona depressa. In realtà
la depressione non è in nessun modo una questione di volontà.
La volontà è, infatti, la quantità di energia psichica di cui il soggetto può disporre e utilizzare per la realizzazione dei suoi scopi, ma una delle caratteristiche dell’episodio depressivo acuto consiste proprio nel fatto che vi è una netta riduzione della quantità di energia psichica a disposizione del soggetto. La riduzione quindi della possibilità di utilizzare lo strumento della volontà è parte integrante della sintomatologia depressiva e non è possibile puntare su di essa per il superamento della crisi.
La depressione è una malattia curabile, e i diversi trattamenti disponibili sono efficaci.
Per molti pazienti depressi l’associazione di psicoterapia e farmacoterapia sembra rappresentare il trattamento ottimale; l’eventuale associazione della farmacoterapia alla psicoterapia deve essere tuttavia attentamente valutata in ogni specifica occasione.
In linea generale, è possibile sostenere che un intervento terapeutico basato esclusivamente sull’approccio farmacologico è da considerarsi sempre inadeguato; viceversa, in una notevole percentuali di casi di quelle variegate condizioni che si definiscono genericamente come depressione, il trattamento psicoterapeutico può essere considerato il trattamento ottimale.
Alcuni studi rivelano tuttavia che nei casi più gravi di depressione ricorrente, l’associazione di psicoterapia e farmacoterapia può essere il trattamento di prima scelta; nelle forme depressive minori il trattamento integrato non è necessario, ma è sufficiente una buona psicoterapia psicodinamica.
Attraverso la depressione si può imparare a conoscere meglio se stessi e l’esperienza può rivelarsi utile per il futuro. Tuttavia, prima dell’avvento delle moderne terapie psicologiche e farmacologiche, la spontanea risoluzione dei sintomi della depressione avveniva in un periodo di tempo variabile da circa sei mesi a qualche anno. Perciò pensare di poter guarire da soli, fa rischiare di prolungare inutilmente il tempo della sofferenza.